Manifestazioni psicosomatiche … quando la psiche parla attraverso il corpo
Le manifestazioni soggettive degli stati emotivi hanno correlati biologici a livello centrale e periferico. Le strutture cerebrali sono in grado di influenzare reazioni viscerali e ormonali. Nel cervello, il sistema limbico e l’ipotalamo costituiscono punti di connessione fra emozioni e cambiamenti somatici. In questo modo i correlati fisiologici delle emozioni arrivano agli organi periferici attraverso i sistemi muscolo-scheletrico, neuroendocrino, neurovegetativo, immunitario.
Nella persona in condizioni di equilibrio, in base alle attività svolte e al momento della giornata (notte, giorno), avvengono oscillazioni ritmiche nel sistema nervoso autonomo, fra la componente parasimpatica che ci predispone al riposo e al rilassamento (riduzione della sudorazione, della frequenza cardiaca, della frequenza respiratoria, della pressione arteriosa, della tensione muscolare e della sudorazione, aumento della secrezione gastrica e funzione intestinale) e la componente simpatica che ci prepara alle risposte di attivazione e di attacco/fuga (aumento della frequenza cardiaca, del ritmo respiratorio, della sudorazione, della pressione arteriosa, della tensione muscolare e diminuzione delle funzioni gastrointestinali).
La presenza di condizioni vissute come troppo stressanti può determinare alterazioni anche notevoli di tale equilibrio. In particolare è ritenuto che gli stress emozionali, più che creare dal nulla una condizione di malattia, possano contribuire a farla uscire dalla latenza secondo predisposizioni individuali ed esposizione a fattori di rischio.
Focus dermatologico e tricologico
La pelle è l’organo di rivestimento esterno del nostro corpo, che lo racchiude e delimita, è ciò che lo separa e allo stesso tempo lo rende visibile al mondo esterno.
La pelle è in continuo contatto con mente e corpo perché è un organo neurosensoriale che comunica con il sistema nervoso, endocrino e immunitario, per mantenere e proteggere l’equilibrio omeostatico del nostro organismo. Espressioni come “salvare la pelle”, “ridursi pelle e ossa”, “avere la pelle dura” rappresentano il significato vitale che le è attribuito.
Non è un confine solo fisico fra noi e il mondo, ma anche psicologico perché delimita la nostra interiorità. E’ un organo di comunicazione, che mostra o a cui vengono associate le nostre emozioni, anche quando non vorremmo, “impallidire per la paura”, “arrossire dalla vergogna”, “non stare più nella pelle”.
Una zona della nostra pelle che da secoli ha assunto un ruolo di grande rilievo, è quella del cuoio capelluto, perché alimenta la nostra chioma. Da sempre l’essere umano ha attribuito ai capelli significati simbolici complessi, messaggi sociali differenziati fra uomo e donna. Una chioma folta, ad esempio, può avere per l’uomo un significato di virilità, mentre per la donna quello di femminilità.
Problematiche tricologiche e dermatologiche a base psicosomatica
Quando il continuo dialogo fra mondo interno e mondo esterno della persona non è ottimale o si interrompe, questo può dare adito all’insorgenza di disagi fisici e/o psicologici. Studi e ricerche hanno evidenziato che alcuni problemi dermatologici e tricologici hanno importanti componenti psicologiche e di stress emozionali. Sembra inoltre, che siano più presenti in persone particolarmente in difficoltà ad identificare e descrivere i propri stati emotivi, a trovare il nesso fra i sintomi fisici (spesso correlati fisiologici di emozioni) e le esperienze di vita problematiche che li alimentano. Dunque, malessere e disagio interiori che trovano la strada per manifestarsi attraverso il corpo in: alopecie, forfora, seborrea, dermatiti, psoriasi, tricotillomania (strappare capelli e peli), dismorfofobia (ossessione per un aspetto fisico soggettivamente ritenuto difettoso), prurigine, onicofagia (mangiarsi le unghie), dermatillomania (stuzzicare, tormentare, graffiare la pelle).
Quale cura? La psicoterapia può venire in aiuto
Potrebbe essere necessaria una terapia dermatologica, e/o una terapia psicofarmacologica, e/o una psicoterapia. La psicoterapia permette di individuare le fonti psicologiche del malessere e costruire nuove modalità di gestione degli eventi stressanti. Fra gli approcci terapeutici, risultano particolarmente efficaci la Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) e il trattamento con EMDR.
Una volta diagnosticata la presenza e il peso della componente psicologica ed emotiva della malattia, è di primaria e fondamentale importanza che la persona comprenda il proprio apporto involontario, non immaginario, non colpevole alla condizione di malattia.
Il trattamento andrà personalizzato, articolato secondo necessità e su piani diversi, in accordo con il dermatologo-tricologo per la parte medica e con l'esperto, psicologo-psicoterapeuta per la componente psicologica.